Costa poco e quindi vale poco?

on .

In questo periodo di assenza di "spunti agonistici" per arricchire il sito, lo spazio viene dedicato a qualche riflessione.

Il titolo, un po' provocatorio, prende spunto da questo articolo del sito Queen Atletica, ed in particolare dal seguente stralcio:

"Quindi, tornando all’esempio del master universitario al 5% del suo valore iniziale: davvero l’atletica pensa che il modo più semplice per diffondersi sia la gratuità, il regalare miliardi di ore del proprio tempo libero come volontariato, il sacrificio umano per il valore superiore, l’essere succubi delle regalie della Federazione che consentano la sopravvivenza in mezzo alla tempesta? O forse è giunto il momento di cambiare rotta e iniziare a creare una cultura dove cercare il profitto (che parolaccia!) non sia più un demone da esorcizzare, ma l’unica soluzione ad una precarietà che genera danni? Certo, amore e gloria nei confronti di chi pensa che il sacrificio umano sia dovuto, ma quando non ci saranno più ragazzi, a chi verrà rivolto tutto questo slancio?

Ma poi pensate anche all‘offerta in uno sport praticamente gratuito come può essere vissuta oggi in un panorama saturato da mille attività sportive e mille distrazioni tecnologiche (quando in passato l’atletica era un passaggio quasi obbligatorio di ogni ragazzino). Ovviamente fuor-di-pandemia, il corso di tennis ha un costo, il corso di nuoto ha un costo, il corso di calcio ha un costo, quello di ginnastica artistica e ritmica hanno un costo: quello dell’atletica invece ha sempre i prezzi più bassi e quasi stracciati, quasi che il valore del lavoro complessivo (somma delle ore utilizzata dai tecnici, dell’affitto della palestra o della struttura in cui si svolge il corso) valgano poco. Pensate che i genitori non facciano questo calcolo?"

Leggendolo mi sono ritrovata a pensare a ciò che Giocallena ha sempre offerto ai suoi atleti.

E questo è l'elenco:

1) attività che va dai 6 mesi su 12 per gli esordienti, ai 12 su 12 per allievi e junior (l'attività in autonomia nei venti giorni di riposo per i più grandi è sempre e comunque pensata e guidata);

2) attività che si svolge anche nel periodo estivo per i più piccoli. Periodo in cui solitamente i ragazzi sono più liberi e anche "nullafacenti", quasi tutte le attività sportive solitamente rispettano il calendario scolastico, mentre Giocallena no e sfrutta il periodo caldo per svolgere attività. In questo modo garantiamo uno dei nostri capisaldi e cioè la multidisciplinarietà, la stagionalità degli sport che da noi DEVE essere garantita (es. atletica d'estate, sci d'inverno).

3) attività che va dai 2 impegni settimanali da 1,5 ore giornaliere degli esordienti, ai 4/5 impegni settimanali per cadetti, allievi e junior;

4) attività estiva in pista e invernale in palestra per cadetti, allievi e junior. La scelta di svolgere attività invernale solo per cadetti e oltre è dettata dal principio della stagionalità degli sport, solo chi ha già scelto il suo sport preferito la fa e comunque le giornate previste consentono a tutti di dedicarsi anche alle attività invernali.  

5) programmi individuali dagli allievi in su, con programmazione e monitoraggio quotidiano, settimanale, mensile dell'attività svolta e del "carico";

6) possibilità per tutti di praticare la (o le) specialità che più si adatta alle singole caratteristiche, senza trascurare i "gusti" personali (e vi assicuro che non è una cosa così facile da gestire);

7) gli atleti sono "testati" almeno una volta l'anno (ma spesso due) sia con test fisici che antropometrici dalla categoria ragazzi a quando escono. Se un genitore vollesse sapere quanto è cresciuto il proprio figlio di anno in anno potrebbe saperlo grazie ad un corposo archivio dati (ovviamente tutelato dalla privacy);

8) a tutti gli atleti viene offerto un ventaglio di possibilità di competere a tutti i livelli, dalle gare federali a quelle promozionali, dalla pista alla corsa in montagna e nessuno viene lasciato solo;

9) ogni atleta da quando si iscrive, e solo su autorizzazione ovviamente, ha una pagina a sè dedicata nel sito in cui vengono riportate: le curiosità personali, tutte le gare fatte con relativi risultati e tutte le prestazioni registrate;

10) ogni gara, ogni prova viene relazionata puntualmente sul sito;

11) gli atleti partecipano annualmente ad una partcolare classifica che tiene conto sia dell'impegno profuso nell'attività, che del merito nell'ottenere risultati. Grazie a questa classifica ottengono sempre un premio finale che comprende sempre uno sconto sulla quota dell'anno successivo che va dal 50% per i primi al 20% per i terzi, oltre ad altri premi in base alla disponibilità economica della società;

12) oltre alla normale attività in pista e palestra, dalla categoria cadetti (ma se i numeri lo permettono anche dai ragazzi) vengono organizzate attività extra come l'atletica in acqua e l'acrobatica;

13) cosa fondamentale e importantissima: tutti i tecnici giocallena sono formati a livello federale di 1° e/o 2° livello e si tengono costantemente aggiornati sia autonomamente che con corsi e seminari; e l'attività svolta in pista a tu per tu con i ragazzi è solo il 50% di quella totale, la restante è svolta a casa per programmare, verificare, annotare, modificare. Rubando un'affermazione sentita qualche giorno fa in uno dei tanti corsi affermo che "non siamo professionisti, ma siamo estremamente professionali";

14) pur non avendo la disponibilità né economica, né di risorse umane per proseguire come società ATLETICADORE GIOCALLENA l'attività assoluta (da allievo a senior) collaboriamo con altre società per dar modo a questi ragazzi che manifestano la volontà di" provarci" di proseguire e di competere;

Scritto questo non si può certo elencare cosa si perde, non siamo un'azienda, ma si può fare qualche considerazione.

1) certamente possiamo offrire ciò che offriamo perchè i numeri lo consentono;

2) certamente possiamo affrire ciò che offriamo perchè in fondo la componente dirigenziale coincide con quella tecnica e le parti vanno sicuramente d'accordo;

3) nonostante tutto, nel caso di coincidenza delle giornate di allenamento con la altri sport, siamo sempre la "seconda scelta";

4) nonostante tutto sistematicamente perdiamo atleti;

5) troppo spesso l'atletica che facciamo viene confusa con semplice attività di corsa o attività motoria generale, senza tenere in debita considerazione le difficoltà tecniche. Per scriverla in maniera più chiara e cruda: non si può iniziare a 14 anni, venire ad allenamento 2 volte su 4 e pensare di poter diventare facilmente dei decatleti o degli ostacolisti o degli astisti o dei giavellottisti o dei martellisti o dei discoboli. Anche la semplice corsa, sia essa di resistenza o di velocità, implica difficoltà tecniche ... a correre son tutti capaci, a correre bene non proprio;

A questo punto, analizzando il tutto non resta che concordare con quanto scritto nell'articolo e porsi il medesimo quesito: non è che l'atletica viene snobbata e considerata una "seconda scelta" perché più economica? non ci stiamo svendendo? di certo le nostre quote non sono minimamente paragonabili a quelle di uno sci club, nemmeno di un club di sci nordico o a quelle del pattinaggio, nemmeno dell'hochey. L'attrezzatura necessaria non è certo così costosa, un paio di scarpe chiodate, anche se specilistiche, non costa come un paio di sci e nemmeno come un paio di pattini, l'abbonamento alla pista è compreso nella quota, non è necessario fare lo skipass per allenarsi.

Ai lettori l'ardua sentenza!!! spazio commenti aperto e utilizzabile.

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna

Nessuna connessione internet