Come allenatore.

Quando un giovane lascia la squadra ovvero lo sport, è fonte di sconforto, dispiace a prescindere. Come allenatore posso dire che è motivo di autocritica, si analizzano tutti gli episodi che possono aver suscitato problemi.Più spesso, non c'è risposta. Apparentemente. Bisogna aver il coraggio dell'autocritica, profonda, onesta. In linea di massima si può affermare che, se lo scopo di una società sportiva promozionale è quella di avviare allo sport più giovani possibile, l'abbandono è la conseguenza significativa del mancato raggiungimento dello scopo stesso. E i numeri, in certi settori sportivi, non sono poi così numerosi. Nell'atletica leggera in particolare. Sport di dedizione, impegno, fatica. L'abbandono di qualcuno può fare diminuire il senso del gruppo, disoriendando chi è rimasto, demotivando allenatore e dirigenti. Le indicazioni dell'articolo svelano gli errori più frequenti che si possono riscontrare nell'ambiente sportivo e nel rapporto allenatore/atlleta/squadra. La formazione vera e sostanziale dell'allenatore, aiuta a porsi nel modo giusto di fronte a tali problematiche. Quindi, seguiamo i consigli e cerchiamo di prepararci al meglio al nostro ruolo di allenatore/educatore. Il profilo psicologico e relazionale non può più essere messo in secondo piano rispetto al profilo tecnico /formativo.

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