LO PSICOLOGO SPORTIVO ... CHI E'

 

Lo psicologo dello sport

In un’epoca in cui la società è portata a vivere in maniera sempre più frenetica, ormai abituata a convivere con alti livelli di  stress (come fosse questa la normalità ) e a  trasmettere questo stile di vita alle nuove generazioni;

in un’epoca in cui in cui i valori importanti sembrano essere sempre più basati sull’esteriorità e sulle apparenze, sulla corsa a chi arriva prima e a chi è più bravo(e nella zona in cui viviamo ci possiamo considerare ancora molto fortunati), ci si chiede dove andremmo a finire?Che ne sarà delle generazioni future?

Lo sport è un principio che forse ci potrà salvare da tutto ciò, proprio perché ancora legato ai semplici  e fondamentali valori della vita: il giovane sportivo impara a conoscere che cosa significano l’impegno e il sacrificio, nonché la fatica e a volte anche la sconfitta. E’attraverso ciò che i ragazzi imparano ad apprezzare e a godere anche per piccoli progressi conquistati.

Lo sport è una palestra di vita e per questo dobbiamo crederci fortemente e trasmettere l’amore per questa passione a chi verrà dopo di noi.

Sappiamo, inoltre, che lo sport ha un potere enorme a livello di promozione della salute, tant’è che oggi si sta evolvendo a grandi passi una vera e propria Sport-Terapia, adatta perfino per la cura di malattie fisiche e psicologiche anche molto gravi.

Lo psicologo sportivo, figura professionale laureata in psicologia e specializzata in ambito sportivo, è ormai un professionista immancabile in questo ambito proprio perché all’interno del contesto sportivo vanno seguiti  non solo gli aspetti fisici e atletici, ma anche gli aspetti  ad essi strettamente correlati. Tra questi spiccano:  l’educazione e la socializzazione a livello giovanile, la promozione della salute in età adulta, la devianza sport-correlata (è in continua crescita il numero di casi riscontrati,soprattutto nei settori giovanili, di vere e proprie patologie tra le quali i disturbi alimentari e l’esercizio fisico compulsivo, nonché il ricorso all’uso e abuso di sostanze dopanti).

Questa figura non intende sostituirsi a tecnici ed allenatori, non ne avrebbe competenza, né intende inserirsi nell’ambiente sportivo “in cerca di patologie”. Essa intende affiancarsi al personale tecnico, così come ai genitori,  per lavorare insieme promuovendo un concetto di sport salutare prima di tutto, quindi come un’ attività di crescita per il ragazzo a 360 gradi. Vuole essere una figura che conoscendo i meccanismi sottostanti alle dinamiche psicologiche in generale ed essendo esperta in quelle che si sviluppano  in ambito sportivo,i ragazzi se lo desiderano possono affidarsi per una chiacchierata, uno sfogo,   una semplice dichiarazione di opinione. Spesso si è chiamati in causa per elaborare e trovare delle soluzioni ad ansia e paura legate alle competizioni, a difficoltà relazionali con il gruppo dei pari o con gli allenatori, ma anche per potenziare gli aspetti cognitivi legati alla prestazione come l’attenzione, la concentrazione, l’attivazione e il controllo motorio: tutti fattori indispensabili per il corretto funzionamento atletico.

E’ chiaro che avendo poi una formazione clinica alle spalle, lo psicologo clinico non assume solamente il ruolo di Mental Coach o Mental Trainer (come oggi è comune nominarlo), ma anche il ruolo di professionista in grado di sostenere eventuali criticità che possono emergere in un periodo come questo, adolescenziale e pre-adolescenziale, molto importante per i ragazzi.

Dott.a Martina Festini Purlan

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