APPRENDERE NUOVE ABILITA'

Quando si ha a che fare con bambini e ragazzi è determinante conoscere in che modo essi apprendono una nuova abilità motoria … o gesto tecnico.

 
Senza addentrarmi in discorsi più grandi di me che chi vorrà potrà approfondire autonomamente … voglio semplicemente riportare la mia esperienza di “tecnico” e genitore che trova quasi sempre riscontro con tabelle e studi vari.
 
Sicuramente è determinante conoscere le fasi sensibili, al fine di non arrabbiarsi se il ragazzo in questione non è in grado di effettuare un movimento apparentemente semplice o magari se la ragazza che gli sta accanto è più “abile” …. e capita spesso!!!
 
Ho seguito tanti bambini e ragazzi, ho tre figli e di sicuro posso dire che non c’è un sistema unico per far apprendere un movimento, ci vuole tanto spirito di osservazione, tanta fantasia, tanta pazienza e soprattutto la capacità di intuire che magari non è il momento giusto per quella cosa o che spesso è la morfologia del soggetto ad impedire o agevolare certi movimenti, non per questo però bisogna arrendersi e dire NON IMPARERA’ MAI no.
 
Certo .. non si può pretendere che un ragazzo con il ginocchio valgo riesca ad esempio a marciare perfettamente! wink
 
Bisogna anche tener conto che a volte sono gli altri sport praticati a determinare certe posture o atteggiamenti motori. Ad esempio mi è capitato di avere due ragazze con lo stesso identico difetto ... tendevano a correre, a saltare, a lanciare, a sciare "sedute", tenendo il baricentro basso. Dopo tanto pensare e ripensare al perchè, mettendo di mezzo anche la genetica (... erano cugine), un giorno una di loro mi dice:" ma sai ... quando andiamo a karate il maestro ci dice sempre di stare basse"!!!!!! indecision
 
Comunque … il punto di partenza è lo sviluppo delle capacità coordinative di base che è maggiore quanto maggiore è il bagaglio di esperienze motorie vissute.
 
Tutti i manuali dicono che l’apprendimento avviene per: imitazione, intuizione, prove ed errori, riflessi condizionati.
 
I primi tre sono facili da comprendere mentre il quarto … io ho sempre bisogno dell’esempio per capire … potrebbe essere spiegato con “l’esercizio dell’aereo” che solitamente si fa per insegnare a curvare con lo spazzaneve e cioè … si fanno allargare le braccia e nel momento in cui il bambino abbassa il braccio e valle e soprattutto solleva quello a monte magicamente … gira!!! yes
 
Nell’apprendimento ci sono varie fasi cha vanno dalla fase esplorativa o grezza alla stabilizzazione attraverso numerose ripetizioni che portano all’automatismo del gesto.
 
Compito del tecnico è quello di semplificare, dimostrare all’inizio e successivamente correggere e perfezionare ... ma il difficile è farlo senza annoiare e demoralizzare.
 
In linea di massima queste sono le tappe:
 
tappa 1 - coordinazione grezza 
tappa 2 - il movimeno viene migliorato, raffinato, automatizzato, ma è ancora condizionato da tante variabili (es. emozione, fatica, ambiente)
tappa 3 - stabilizzazione del movimento che non richiede più grande attenzione ... è diventata un'abilità motoria.
 
I fattori che influenzano l'apprendimento delle abilità motorie sono:
- costituzione fisica (geni)
- capacità coordinative acquisite
- capacità cognitive e psichice (capacità di riflettere, di analizzare, d'individuare gli errori, volontà di migliorare, di chiedere spiegazioni, di osservare, attenzione)
- capacità condizionali (forza, velocità e resistenza)
- saper interagire con l'allenatore o tecnico
- l'ambiente (casa, scuola, società sportiva ... ad esempio se sentono dire a casa o da altri che quel determinato esercizio non serve a niente, non si impegnarenno mai per migliorare)
 
Un altro riassunto che mi piace tanto è questo:
 
fase 1 - INCOMPETENZA INCONSCIA … non so di non sapere.
fase 2 - INCOMPETENZA CONSCIA … so di non sapere
fase 3 -  COMPETENZA CONSCIA … so ma ci devo pensare
fase 4 - COMPETENZA INCONSCIA … so e non ci devo pensare (… è diventato un automatismo)
 
A me piace l’idea di portare i bambini o ragazzi a “sentire” il movimento giusto, però prima di arrivare a questo ce n’è tanta di strada da fare,  proprio perché i ragazzi che crescono sono un po’ “meno padroni del proprio corpo”.
 
Penso che sia fondamentale che i ragazzi abbiano ben chiaro il movimento da effettuare ... ripassare mentalmente il gesto è sicuramente di grande aiuto. Con i ragazzi che seguo, mi servo anche molto dell'ausilio del video, anche portando la telecamera in campo e facendo vedere immediatamente l'esecuzione di un salto o di una corsa.
Quando scio ad esempio, personalmente, mi servo dell'ombra per  verificare la mia tecnica ... certo ... non è mai come riguardarsi in un maxi schermo come fanno gli atleti ad un grande meeting di atletica ... ma può essere ugualmente di aiuto.
 
Mi sono sempre stupita del fatto che molto spesso mi capita di avere a che fare con ragazzi che non chiedono mai spiegazioni, che non chiedono mai "come sono andato? .. com'ero? ... era giusto?" oppure che non si soffermano mai a guardare chi sa fare meglio per cercare di "copiare" ...  la motivazione e la volontà di migliorare la posso capire già da quello. 
 
Poi chiaramente la sfida è anche quella di saper motivare adeguatamente ... l'appetito vien mangiando ... come si suol dire e se i ragazzi migliorano sono certamente più motivati e dimostreranno più "voglia di imparare".
 
Una delle tante tabelle che si trovano, e che è il caso di tenere in considerazione per non correre il rischio come tecnici di demoralizzarsi, è quella di Winter che è così riassunta:
 
  FEMMINE MASCHI
Apprendimento favorevole 8-11 12-13
Apprendimento non favorevole 11-13 13-15
Massimo sviluppo delle abilità che necessitano di forza 13-14 15
 
Ma questo è solo indicativo perché la metodologia si deve adattare all’età biologica dei ragazzi e infatti è necessario “soggettivare” al massimo l’allenamento e l’esercizio.
 
Insomma le cose da prendere in considerazione sono veramente tante ma allora la domanda sorge nuovamente spontanea … perché troppo spesso si assiste a gruppi di ragazzini affidati a gente incompetente e a tecnici improvvisati con la scusante “cosa vuoi che sia … per insegnare ai piccoli!” ?!?!?!? o ancora peggio … perché nelle scuole primarie l’educazione motoria non è affidata a veri insegnanti di motricità?
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