musica e sport

Cara Barbara, leggo con interesse l'articolo relativo alla musica e lo sport che mi coinvolge nella mia veste professionale di musicoterapeuta (lo so: è una professione un po' misteriosa, eppure esiste...). Non discuto gli argomenti proposti dall'articolo, sono ben consapevole degli effetti psicofisiologici legati all'ascolto di questa o quella musica, perciò non posso che confermare, nel mio piccolo, l'utilizzo mirato della stessa. Quello che però mi fa riflettere è un'osservazione che mi sorge spontanea ogni volta che vado a correre per il puro piacere di farlo: incontro, infatti, molta gente che come me corre nei boschi, sui prati o nei sentieri vicini ai nostri paesi e indossa le cuffiette con le quali, presumo, sta ascoltando musica.Perchè? Mi piacerebbe sinceramente capirlo. Personalmente ritengo che l'ascolto del paesaggio sonoro che ci circonda sia molto più gradevole di qualsiasi musica registrata, sebbene io ne ascolti molta in generale. Mi piace sentire il vento nelle orecchie, il canto degli uccelli, le voci dei bambini, l'abbaiare dei cani e quant'altro. Certo, c'è anche il rumore dei mezzi meccanici di tutti i tipi, eppure preferisco stare nella realtà dei suoni che riempono l'ambiente nel quale vivo, piuttosto che isolarmi dentro un ambiente artificiale. Sognatore? Può darsi. Grazie a chi ha letto. Sono pronto per le repliche. Gino Ruoso

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