SPORT = GIOCO = INTELLIGENZA

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Mi è capitato spesso ... ma non penso di essere l'unica ... di pensare al perchè ci danniamo tanto l'anima per lo sport. Perchè noi genitori desideriamo così tanto che i nostri figli diventino dei campioni? 

Cioè ... sarebbe ben più gratificante avere un figlio che vince il premio nobel per la medicina ... invece no ... sogniamo per loro la medaglia d'ora ad un olimpiade. 

Forse perchè è più semplice da sognare? forse perchè è quello che abbiamo sognato per noi? forse perchè fa più notizia una medaglia d'oro che un premio nobel? forse perchè pensiamo che richieda meno impegno? forse perchè pensiamo che non serva essere dei "cervelloni"? boh ... chi lo sa blush.

E' vero anche che lo sport tiene i ragazzi lontano dalle strade, da cattive compagnie, abitua all'impegno, al rispetto delle regole e del prossimo e così via ... tutti discorsi già sentiti, già fatti, già assimilati e tutti giusti e in cui credo.

Poi però, non appena ci si accorge che il ragazzo "promette bene" ... ecco che l'immaginazione si scatena: allenamenti, allenatori, programmi, gare, podi, vittorie, campionati, gruppi sportivi, etc. etc. etc.

Comunque ... fatte queste premesse ... vorrei cercare di spiegare perchè lo sport è così importante ... sia ben chiaro, non sono mie teorie ma sono quelle che ho trovato scritte nel libro RIPENSARE LO SPORT di Pietro Trabucchi. Un libro che ho letto e riletto e che praticamente dice ciò che in fondo ho sempre pensato e vederlo scritto mi ha fatto capire che forse non sono così pazza. Comunque ognuno è libero di crederci o meno pensando  comunque che questa non è semplice "poesia" ma scienza.

1 - la parola sport deriverebbe dal francese antico desport in italiano diporto cioè svago, divertimento;

2 - lo sport non è altro che un gioco locomotorio;

3 - il gioco è l'arma segreta dell'evoluzione, il tempo dedicato al gioco è direttamente proporzionale alle dimensioni cerebrali di un animale e inversamente proporzionale alla sua specializzazione (per specializzazione si intende che hanno un sistema nervoso dotato di schemi comportamentali istintivi, già operanti dalla nascita che garantiscono la sopravvivenza appena nati). 

4 - attraveso il gioco,  il cervello degli animali non-specializzati è in grado di produrre e selezionare le connessioni neurali (sinapsi) che garantiscono schemi motori e comportamenti efficaci per adattarsi all'ambiente. In poche parole giocando si diventa motoriamente più intelligenti.

5 - l'intelligenza motoria è una forma di intelligenza che è in grado di interagire e migliorare anche le altre forme di intelligenza.

6 - L'uomo ha bisogno di continuare a giocare se vuole assicurare la sopravvivenza delle propria specie; il vero compito evolutivo della specie umana è quello di crescere instancabilmente, di acquisire e perfezionare sempre nuove capacità in termini motori, cognitivi ed emozionali. Insomma, il destino dell'uomo è quello di un perpetuo allenamento. Questa è una delle parti che mi piace di più cheeky e che spiega perchè la natura fa attraversare delle fasi sensibili di apprendimento motorio.

7 - da mamma posso certamente affermare che è nella natura di qualsiAsi bambino possedere la volontà del farcela da solo . "Faccio io" , "faccio da solo" ... tutti l'abbiamo detto e tutti continueranno a dirlo, è il senso di auto-efficacia a farcelo dire.

Se c'è una frase che ripeto costantemente ai ragazzi è "non dire non ce la faccio" e la cosa che mi fa un po' arrabbiare è sentire "non sono capace" ... invece mi sa grande soddisfazione quando i ragazzi mi chiamano in continuazione ... "Barbara ... guarda, ce la faccio .. ci sono riuscito". Che spettacolo!!!!

Detto questo diventa determinante far si che il principio dell'allenamento perenne non si esaurisca  e soprattutto è determinante continuare a garantire la sinapsogenesi  nei giovani atleti perchè solo così la loro intelligenza motoria potrà crescere, e così contunueranno a provare piacere dal fatto di esserci riusciti e dal fatto di essere autonomi e così i bambini ragazzi adolescenti diveteranno degli adulti che non si arrendono alla prima difficoltà e adulti in gradi di "mettere in moto il cervello" yes.

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